DELLA NATURA DELLE COSE

Un pittore folletto raccoglie carte e cartoni e traccia segni leggeri, stende e impasta colori di terra e di fuoco, di aria e di acqua. Egli vive tra le onde, si nasconde nei boschi, si libra tra le nuvole, viaggia tra libri, poesie e note musicali. Una mano sottile e delicata, un pensiero complesso, una scrittura acuta cerca nei paesaggi di discorsi e parole la sua anima.

Un libro: una terra emerge dal nulla e diviene isola, un organismo unicellulare si avvolge e forma un ectoplasma, poi mare, terra e aria e nuvole di neve incontrano anelli di fumo; fiore e omino scacciati; tornano e si disintegrano rosse cellule, ma avanzano, danzanti nere tracce mnestiche.

Un nero festoso, un rosso tragico, un azzurro lieve, un bianco pacato. Della natura delle cose.

"Le cose di ogni giorno raccontano sempre a chi le sa guardare e raccontare" (Gianni Rodari):

Un funambolo bambino alza le braccia e fa' levitare linee nere e gocce bianche, intorno a se', come in una mandala di luce. Good Moming, I’m lost.

Tratti lineari unidimensionali, chiazze, forme circolari gradualmente appaiono entro le nebulosità dei tratti zigzaganti. Esperienze sensoriali. Immagini mnemoniche, concetti visivi: "Nei momenti in cui un essere umano è un artista sa trovare la forma tangibile per la incorporea struttura di ciò che ha provato" (Rudolf Amheim),

Prof. Luciana Cassanelli

Cattedra di Sociologia dell’Arte

Università di Roma, La Sapienza