DALLA TERRA ALLA PITTURA

L'arte realizza e sviluppa una forma di conoscenza intrigante e meticolosa, accorta e sovrabbondante, multipla e celata.

Il grand tour dalla terra alla pittura parte dalle mani: sono cinque settimane nel pallone e le mani sono la nostra isola misteriosa.

Mani che toccano, impastano e segnano. Manualità e manipolazione come true story tellers di questa conoscenza.

La mappa e l'isola

Il viaggio insomma è il locus di questo percorso e siamo noi marinai del XXI secolo ad attraversarlo fitto, in un Mediterraneo profondo ed incantato, mare biverso dalla polpa trasparente, o in mari del sud che scoppiano alla luce di cuori di tenebra.

Tra mappe nascoste ed isole dei tesoro, vascelli fantasma e nave dei folli, dischetti pirata e messaggi nella bottiglia; tra Starbuck ed Hawkins, lo smalto del sole e la balena bianca, Ismaele e John Silver.

Voyage au coeur des…

E' anche un viaggio al centro delle cose, al cuore del visibile, alla scoperta di quell'anima mundi che attraversiamo nuovamente con una persistenza carsica tenace, come di ceramica opulenta.

E la pittura o l'incisione sono il duello che ti aspetti, l'incontro è programmato eppure ogni volta ci sorprende come Jussac e le guardie del cardinale all'angolo dei Carmelitani Scalzi.

La scrittura riempie un vuoto

Il foglio ed il quaderno accompagnano il percorso come stoffa e come carta, come di / segno, eco che rimbomba, scrittura spontanea o mutanti alfabetici, codice convenzionale o testo, rotolo narrante o punto - linea, le parole più amate od il libro nuovamente, innanzi tutto un'esperienza tattile, un odore delle lettere, matita, un colore per la scrittura.

20.000 leghe sotto il Nautilus

E l'avventura prosegue, giù e più a fondo, oltre il capitano Grant od Achab, un capitano di quindici anni, Uncino o il capitano Nemo: 20.000 leghe sotto il Nautilus. Ma è realtà?

"Difatti, nel mondo delle cose e delle persone vere, di re e di principi che fanno amicizia con i boscaioli io non ne ho mai conosciuti" (Gianni Rodari).

Paolo Cellamare

(ottobre 2003)